Nannettaicus Mecccanicus santo della cellula fotoelettrica

Brano tratto dal Dvd di Saviozzi Giacomo e Marco Marsili dedicato all'artista Santo della cellula fotoelettrica Nannetti Oreste Fernando N.O.F.4

venerdì 1 gennaio 2010

deliri visivi di Giacomo Saviozzi




La prima volta che vidi l’opera di Nannetti Oreste Fernando (N.O.F.4) pensai allo stravagante “passatempo” di un malato di mente. Perché così mi fu presentato il graffito.
Mentre guardavo quei muri screpolati che piano scompaiono aggrediti dall’incuria e dal tempo m’accorsi che non era così, che sopra, inciso con la sola fibbia del panciotto della divisa da “matto” c’èra scritto un libro. Un libro lungo quasi 180 metri e alto mediamente 160cm.

Nannetti aveva inciso delle pagine rettangolari dove scriveva di se: “Nannettaicus meccanicus santo della cellula fotoelettrica” oppure si descriveva in modo perentorio: “Moro spinaceo castano, alto 1,65 secco bocca stretta fratellastro” un linguaggio ibrido, tra il burocratese e il segnaletico da schedario. “Sfogliando” le pagine del suo libro, costruito con un linguaggio fatto di simboli, icone, inventando un codice complesso a volerlo decifrare con una metodologia rigorosa ma così chiaro, rivelatorio se affrontato empaticamente, a pelle, ci accorgiamo che non siamo di fronte soltanto a un malato isolato dalla società, confinato. Ci troviamo piuttosto di fronte un incisore, un artista, che attraverso la sua “partitura” ha ripercorso la storia del linguaggio umano, del segno generativo, della struttura sintattica e l’elaborazione concettuale. Il graffito sembra rispondere a una progettualità precisa, interattiva, protraibile .

Leggendo “il grafico metrico della mortalità ospedaliera” inciso con forza sul muro si legge che il 50% dei decessi dentro quelle mura è: “ per odii e rancori personali provocati o trasmessi” si è così catapultati dalla dimensione onirica e fantastica di “onde gamma, alimentazione a raggi magnetici” e di notizie “ che paiono strane ma che sono vere” alla voglia di comunicare che ha guidato per 12 anni la mano di un poeta, di un artista di un uomo negato.

Il Dvd nato da un idea condivisa con Marco Marsili vuole essere un operazione artistica dove mettere in relazione con l’uso della fotografia i “deliri visivi” quattro personaggi che vogliono essere l’alterego dell’ “artista incisore” Nannetti Oreste Ferdinando.

La Bambina; l’innocenza, la fanciullezza che riesce a “vivere” il reparto psichiatrico giudiziario Ferri con spensieratezza, reinventando spazi dove giocare. Con la curiosità tipica dei bambini osserva il graffito come un grande disegno, toccandolo.

Il Poeta; la sensibilità dell’artista, il “travaglio” creativo. Un poeta per capire, per tradurre, ciò che il graffito rivela tra segni apparentemente indistinti. Il poeta/Nannetti nasconde tra le pieghe del graffito i suoi racconti, scava in se e lascia notizie “che paiono strane ma che sono vere”. Nascono così le parole.

L’Artista; nella sofferenza e nella privazione della libertà l’artista/Nannetti trae ispirazione per raccontarsi per creare un opera che vorrebbe essere immortale, traccia di se. L’alterego inconsciamente crea suggestioni visive “cattura” l’energia che Oreste ha lasciato in quei luoghi attraverso il “sistema telepatico”.

L’Ultimo Ospite; Tullio un anziano signore che da quasi 60 anni vive la “follia” ed abita quei luoghi e ormai istituzionalizzato ritorna a pulire ciò che chiama “il podere”. Il collegamento tra Nannetti e la follia. L’unico personaggio presente nel DVD reale, un “vero malato” . Sopravvissuto alla grande guerra scoprono che Tullio si è ammalato ed è costretto a vivere nel manicomio prima nelle strutture protette poi . Tullio è non solo ciò che potrebbe essere N.O.F 4 se fosse ancora vivo ma è il collegamento tra il passato e il presente.

Giacomo Saviozzi
Volterra dicembre 2009









































Giacomo Saviozzi è nato a Lucca, vive e lavora alle porte della Maremma

Grafico Pubblicitario fino al 2005 ha tenuto corsi di formazione di grafica per la Provincia di Pisa nel Carcere di Volterra dal 2002 al 2004.

Volontario per il Carcere nel GVC di Lucca dal 1994.

Nel 2005 ha pubblicato per la casa editrice Non Solo Stampa di Pisa il libro fotografico Scendo cambio il mondo e torno, un reportage fotografico in tempo di pace sui movimenti pacifisti da Firenze a Roma con prefazione del giornalista Alfio Nicora.

Ha pubblicato a marzo 2008 il libro fotografico “L'interruttore del buio” reportage fotografico a trent'anni dalla legge 18° detta
Basaglia. Con testi di Paolo Crepet, Silvano Agosti, Cinzia Busi Thompson, Gisella Trincas, Andrea Tagliasacchi. Psicoradio, edito da Morgana Edizioni Firenze.

Aprile 2008 illustra con 30 immagini il libro: “Scuola senza zaino” ed. Morgana.

Novembre/dicembre 2008 partecipa alla mostra collettiva “collettivo 180 alla galleria d'arte Gestalt di Genova con: Bruno Cattani, Carla Cerati, Chiristian Martinelli, Claudio Ernè, Enzo Cei,Gian Butturini, Gianni Berengo Gardin, Giordano Morganti, Giorgio Bergami, Giovanni Sesia, Luciano D'alessandro, Mario Dondero, Massimo Stefanetti, Michele D'ottavio, Uliano Lucas, Vasco Ascolini

A maggio 2008 con 15 scatti illustra il primo numero della seconda serie della la rivista nazionale “Antipodi” della Federazione Comunisti Anarchici sul tema della sicurezza con interventi di Saverio Craparo, Giuseppe Panella, Adel Jabbar, Andrea bellocci, Francesco Cisarri, Giovanni Cimbalo.

Maggio 2008 finalista del concorso nazionale “Fuori dove?” del Comune e Provincia di Milano con presidente della giuria il fotografo Gianni Berengo Gardin.

Giugno 2008 Illustra con 50 immagini il libro “Donne al timone” ed. Morgana

Gennaio 2009 partecipa alla collettiva “180” ad Alassio con i fotografi Gianni Berengo Gardin e Carla Cerati

2009 mostre a: Milano, Pisa, Firenze, Roma, Cagliari, Vercelli, Pistoia, S.Croce Sull'Arno, Castelnuovo Val di Cecina, Parma, Volterra, Genova, Bologna, Trieste, Alassio, Pontassieve.

Luglio 2009 Presente nella collettiva internazionale e nel libro “l'una e l'altro” Palazzo Panciatichi - Firenze, Palazzo Ducale - Certaldo, Casa d'arte Barbagiana – Pontassieve

Settembre 2009; realizza un video/documentario sulla collettiva internazionale “L'una e L'altro” con la presenza di 50 artisti: Maria Andreozzi - Sabato Angiero - Vittorio Avella - Marco Borgianni - Massimo Bucchi - Gloria Campriani - Carlo Cantini - Gianni Caverni - Andrea Chiarantini - Angela Chiti - Riccardo Dalisi - Andrea Dami - Anne&Mario Daniele - Luca De Silva - Giampaolo Di Cocco - Gianni Dorigo - Giuseppe Emma - Elmerindo Fiore - Antonia Fontana - Lorenzo Fontanelli - Kiki Franceschi - Caroline Gallois - Giuliano Ghelli - Cristina Gozzini - Roberto Innocenti - Hildegard Jaekel - Lucy Jochamowitz - Melania Lanzini - Andrea Marini - Giorgio Mayer - Massimo Mori - Lisa Nocentini - David Palterer - Patrizio Pampaloni - Rita Pedullà - Gloria Persiani - Lorenzo Pezzatini - Giampiero Poggiali Berlinghieri - Liane Reckinger - Elena Salvini Pierallini - Giacomo Saviozzi - Sergio Staino - Sabine Stange - Ottavio Troiano - Stefano Turrini - Laura Viliani - Ivano Vitali - Piero Viti - Deva Wolfram - Sergio Zuccaro

Novembre 2009; Realizza il video/documentario “Via Masaccio 44” una “passeggiata” all'interno dell'abitazione e dello studio dell'artista Elena Pierallini Salvini.

Attualmente collabora con la regista e produttrice statunitense Susan Steimberg.


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